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GRAVE INGIUSTIZIA IN ATTO ALL’ABBAZIA
DI FARFA
Castelnuovo di Farfa, 13/7/2009
Come se non bastasse quanto sta avvenendo a
Passo Corese con l’ASI e l’Interporto, e di cui come Comitato
Per la Sabina ci stiamo da tempo occupando, il Comune di Fara
Sabina è di nuovo sede di gravi speculazioni a sfondo
affaristico.
Questa volta, addirittura, i fatti
disdicevoli avvengono all’ombra delle storiche mura dell’Abbazia
di Farfa e sono frutto non di iniziative di semplici politici o
mestatori di affari, ma bensì di alti prelati.
Nelle ultime settimane, infatti, il Priore
dell’Abbazia, Don Eugenio Gargiulo, ha iniziato con fredda
determinazione a non rinnovare più i contratti di affitto agrari
con le famiglie contadine residenti ed operanti nei terreni di
proprietà della Fondazione F. Cremonesi, di cui è Presidente,
che gestisce i beni immobiliari dell’Abbazia.
Supportato dall’abile ed interessata
consulenza del Geom. Marcello Silvestri di Passo Corese ( ex
titolare del Ristorante La Badiola, sito in uno dei casali di
proprietà dell’Abbazia ), il Priore ha fatto effettuare nei mesi
scorsi un frazionamento dei terreni della Fondazione,
separandoli dai molteplici fabbricati rurali presenti e
portando questi ultimi dal catasto agrario a quello urbano.
A seguito di questa prima mossa, ha iniziato
a proporre alle famiglie di agricoltori o pastori, con contratto
di affitto in scadenza, un eventuale rinnovo a condizioni
economiche fino a 8 – 10 volte superiori quelle in essere
precedentemente ( affitto dei casali a prezzo di mercato e dei
terreni con forte rivalutazione ), rendendo praticamente
insostenibile finanziariamente l’offerta e, di fatto,
costringendo gli affittuari all’abbandono degli immobili e dei
terreni alla prossima scadenza del contratto.
Gli affittuari dei terreni dell’Abbazia sono
famiglie che da decenni mantengono viva la tradizione agricola e
pastorale della Valle del Farfa, impedendo il progressivo
degrado frutto della sempre maggiore e incontrollata
urbanizzazione delle campagne sabine, e soprattutto
rappresentano una componente essenziale per iniziative di Tutela
del Territorio, quali i Parchi Agricoli, di cui si parla tanto
negli ultimi tempi.
Peraltro, una analoga azione di revisione
contrattuale riguarderebbe, anche, tutte le locazioni di
immobili per attività commerciali nell’ambito del borgo di
Farfa.
Dietro a questo interesse
speculativo-immobiliare, ci sarebbero progetti di attività
ludico-turistiche in tutte le strutture della Fondazione ( Borgo
di Farfa e terreni di proprietà ) e, nella parte di terreni non
tutelata dai vicoli dei Beni Culturali e sita nel limitrofo
Comune di Castelnuovo di Farfa, ci sarebbero anche progetti di
edificazione di immobili per vari utilizzi commerciali.
Dopo gli sprechi di denaro, soprattutto
pubblico, che hanno caratterizzato la vita amministrativa
dell’Abbazia negli ultimi anni ( vedasi la qualità dei lavori di
restauro e pavimentazione del Borgo, effettuati nel 2000, le
vicende della storica biblioteca dell’Abbazia, nonché la
realizzazione della faraonica e mai utilizzata Cappella agreste
di Santa Brigida ), ora il nuovo Abate, anziché dedicarsi al
nutrimento delle anime ed alla tutela delle tradizioni di un
gioiello mondiale, quale è appunto l’Abbazia, preferisce
coltivare idee di business, in perfetta sintonia con quel potere
amministrativo che vede nell’ASI di Passo Corese un idoneo
fattore di sviluppo futuro della Sabina.
Alla luce di quanto esposto, è opportuno che
le Associazioni Sabine tutte, che hanno a cuore la tutela del
territorio, si mobilitino, attraverso un coordinamento
unitario, per sensibilizzare tutte le popolazioni dei Comuni
sabini e per porre in atto adeguate azioni volte a contrastare
fermamente la strategia commerciale del Priore, Don Gargiulo, e
dei suoi accoliti. |